martedì 2 novembre 2010

Con gli occhi lucidi.


Se con il Ponte nelle Alpi la buona volontà non era mancata, contro l'Auronzo si rivedono i soliti vecchi problemi ed è oramai ufficiale che la Fulgor Farra non è forse più un avversario temibile.

La forza di questa società, che solo in rare occasioni nella sua storia trentennale ha avuto giocatori dai "piedi buoni", era infatti la compattezza del gruppo, la grinta dei giocatori e la cattiveria, intesa nel senso sportivo del termine, che raggiungeva il suo apice in ogni incontro casalingo, quando il "Bortolo Canevini", che ancora si chiamava solamente "Campo Sportivo", era un cumulo di terra e sassi che venivano mangiati dagli avversari ogni volta che su quella terra ci cadevano.

Ora tutto questo non c'è ufficialmente più.
O forse quel poco che ne rimane è ben nascosto negli spogliatoi, nei magazzini del campo o nei cuori dei tifosi e di coloro che si ricordano il com'era.

Io non so per quale motivo questa metamorfosi è avvenuta. Forse era giunto il momento di cambiare anima a questa squadra. Forse era anche ora che cambiasse.

Magari stiamo solo attraversando il guado e dall'altra parte ci saranno i risultati, la nuova filosofia societaria e le risposte che tutti aspettiamo.

Io me lo auguro, se non altro per tutti quelli che s'impegnano, ma personalmente preferisco il com'era.

Io almeno me lo ricordo.

Buona Fortuna, ragazzi.
Marco.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Riprendiamo con noi il cigno delle striche!!!!!

Anonimo ha detto...

invece di piangere tirese in qua!!!!!!

PS:ma allora cibien va all'alpago?!?!?!?!?!